Maria Fida Moro, figlia del noto politico, si è schierata pubblicamente contro alla fiction del regista Marco Bellocchio, attaccando duramente il lavoro di quest’ultimo.
Nelle scorse ore è andata in onda la prima puntata della miniserie “Esterno Notte”. La fiction realizzata dal regista Marco Bellocchio è dedicata alla storia di Aldo Moro e, in particolare, si è posta l’obiettivo di ricostruire il caso del suo rapimento e della sua uccisione.
Il politico, ex Presidente della Democrazia Cristiana (che lui stesso ha contribuito a fondare) ha ricoperto la carica di Ministro della Giustizia e Ministro della Pubblica Istruzione, è stato Ministro degli Esteri e Presidente del Consiglio dei Ministri per cinque volte.
Era il 1978 quando è stato rapito e assassinato dalle Brigate Rosse, dopo aver passato 55 giorni di prigionia. La sua è stata una figura fondamentale nella politica italiana. Con la sua morte ha lasciato quattro figli: la primogenita, Maria Fida, ha seguito le sue orme avvicinandosi al mondo della politica e del giornalismo.
Madre di Luca (il nipote al quale Moro ha indirizzato le sue lettere durante la prigionia), l’ex senatrice oggi 76enne non ha potuto fare a meno di esprimere la sua opinione in merito alla miniserie di Bellocchio.
Moro non ha esitato ad attaccare il lavoro del regista: “O si decide che siamo personaggi storici e allora si rispetta la storia, o si decide che siamo personaggi privati e allora ci si lascia in pace”. A detta della giornalista la fiction non avrebbe rispettato la verità storica del caso Aldo Moro, preferendo romanticizzare quanto accaduto.
Nell’intervista, ha spiegato di non aver mai avuto un’infanzia serena e di continuare a vivere nascosta, insieme al figlio, nel terrore. Nonostante passino i loro giorni con i cellulari e i citofoni spenti, hanno sempre a che fare con “un’ondata di tsunami” che li perseguita.
Tutto quello che vorrebbe è una maggiore comprensione del dolore che ha colpito la sua famiglia, una sofferenza che è impossibile dimenticare e superare. Proseguendo nell’intervista, ha sentenziato: “È già vergognoso infischiarsene del dolore altrui ed è doppiamente vile usarlo per fare affari”.
Nessuna risposta è arrivata da parte del regista della serie o della stessa Rai. L’ultima dichiarazione di Bellocchio risale alla scorsa estate, quando ha affermato: “Mi dispiace se c’è chi lo ha interpretato come se ci fosse un accanimento sui ricordi tragici di quegli anni”.
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