Ansia: il segreto per vincerla | Cinque idee che ti cambiano la vita

Provare ansia in alcuni momenti della nostra vita può essere più che naturale, soprattutto quando si deve affrontare una delusione o deve fare una scelta difficile. Se questa diventa troppo forte e continuata, può però arrivare a danneggiare il nostro fisico. Fortunatamente non si tratta di un problema irrisolvibile.

Paure e preoccupazioni possono essere una costante in alcuni momenti della nostra vita a tutte le età, specialmente quando si deve compiere una scelta e non si sa bene quale strada prendere. In queste situazioni provare ansia può essere più che naturale, a volte anche nelle persone che all’apparenza appaiono più sicure: il timore di sbagliare può prendere il sopravvento e causare come una sorta di blocco dentro di sé. Ci sono però situazioni in cui è il terrore di non farcela a prendere il sopravvento e a generare anche malessere sul piano fisico, pur essendo di origine psicosomatica. Fortunatamente, però, il problema può essere risolto.

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Persona con malessere dovuto all’ansia – Foto | Canva

Le cause possibili dell’ansia

Ritenere che l’ansia sia un falso problema sarebbe però sbagliato e non può che rendere ancora più difficile lo stato d’animo in cui si trova una persona. in questi casi, infatti, può rivelarsi utile. anche se non sempre risolutivo, anche ricevere una parola di conforto da una persona cara, che capisce così di essere compreso e di non essere solo.

A volte queste situazioni si evidenziato con lo scoppio di veri e propri “attacchi” con la comparsa di sintomi che non dovrebbero comunque mai essere sottovalutati. I segnali sono comunque piuttosto comuni, basti pensare ad esempio alla tachicardia, il dolore (o bruciore allo stomaco) e la mancanza di respiro.

Il primo passo da compiere per provare a mitigare, almeno in parte questa situazione, consiste nel cercare di controllare la respirazione. Gli attacchi d’ansia, infatti, secondo quanto rilevato da alcuni studiosi della Stanford University, sarebbero generati da alcuni neuroni del tronco encefalico, denominati “neuroni pranayama”, che sno in grado di regolare il ritmo della nostra respirazione.

Gli attacchi di panico, di cui soffrono molte persone, sono proprio legati a questa parte del corpo. Questi, infatti, sono provocati da una maggiore sensibilità all’anidride carbonica, uno dei gas coinvolti proprio nella respirazione. Se il loro livello risulta essere più alto, si pensa di soffocare, come accade proprio a chi soffre di questo disturbo.

Risolvere è comunque possibile

Chi si trova in questa situazione e pensa di essere finito in un tunnel di non ritorno può provare a tranquillizzarsi, non si tratta di niente di irrimediabile. Gli esperti hanno così provato dare qualche consiglio che potrebbe essere provvidenziale per chi soffre frequentemente di ansia. Eccone alcuni.

  • Controllare il ritmo cardiaco: non è solo la respirazione incontrollata a essere un segno di ansia, ma lo può essere anche un battito accelerato del cuore. Questo può essere preoccupante soprattutto nei soggetti che non hanno mai manifestato problemi di questo tipo. Chi inizia un percorso di psicoterapia sarà indirizzato dal suo specialista su alcuni servizi da svolgere per rendere più lento il ritmo del muscolo cardiaco; in alcuni casi può essere utile registrare le pulsazioni e inviare segnali acustici diversi a seconda della frequenza. Il paziente, una volta ascoltati, può prendere coscienza della sua situazione.
  • Allontana i pensieri negativi: la testa di chi ha una preoccupazione è inevitabilmente portata a pensare quasi esclusivamente a quello, ma questo modo di agire finisce per generare ancora più preoccupazione. Si può provare ad allontanare questa dea attraverso tecniche che stanno diventando sempre più diffuse, come la meditazione trascendentali e la mindfulness. I ricercatori sono convinti che questo consenta di concentrarsi sul presente, compreso quello che di bello c’è nella vita di ognuno e di scacciare la paura del futuro.
  • Praticare yoga: controllare la respirazione può essere più semplice attraverso una pratica sempre più diffusa come lo yoga. La più adatta è la tecnica Sky (Sudarshan Kriya Yoga), che porta ad alternare respirazione profonda e respiri più rapidi e intensi, che portano la persona a sentirsi più quieto.
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Scacciare l’ansia a volte è difficile – Foto | Canva
  • Attenzione ai farmaci: demonizzare gli psicofarmaci sarebbe sbagliato, ma è bene comunque affidarsi a uno specialista quando la situazione appare sempre più pesante e continua. Nella maggior parte dei casi ci si affida alle benzodiazepine, che fanno da calmante naturale. Anche in questo caso è bene valutare quali siano quelle più adatte: ce ne sono alcune che agiscono in modo quasi immediato, come quando si ha paura di prendere l’aereo o si ha un incontro pubblico importante, e altre adatte quando il malessere dura per diverse ore della giornata. Queste andrebbero però assunte solo in caso di ansia passeggera (è il caso, ad esempio di separazioni o lutti), mentre se la situazione perdura servirà qualcosa di più forte indicato da uno specialista.
  • Antidepressivi per le forme croniche: si può finire in molti casi a ricorrere ad antidepressivi veri e propri, ma questi dovrebbero essere presi solo se l’ansia diventa una costante giornaliera e non si vede alcuna via di uscita. Essere impazienti in questi casi è sbagliato, in genere iniziano a essere efficaci dopo due-tre mesi.
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