Donatella Rettor, voce indimenticabile di tante canzoni ha parlato della sua malattia, ecco cosa ha detto.
Di recente Donatella Rettore ha celebrato l’uscita del suo libro: Dada Uffa, Memorie agitate, in cui ha ripercorso molti episodi fondamentali della sua appassionante vita, come gli incontri con George Michael e David Bowie o memorie riguardanti il padre che ha vissuto la Seconda Guerra Mondiale.
Ma che cosa è emerso di recente? Ecco tutti i dettagli.
Donatella Rettore, un colpo duro da reggere
Donatella Rettore ha iniziato il suo lungo viaggio nel mondo dello spettacolo verso la metà degli anni Settanta, il suo primo singolo è stato: Quando tu, successivamente è uscito Ti ho preso con me scritta da Gino Paoli. Nel 1976 è arrivato il grande successo con Lailolà vendendo cinquecentomila copie. Tre anni dopo si è definitivamente guadagnata un posto nel panorama musicale con Splendido splendente, nel 1981, invece, ha trionfato al Festivalbar con Donatella.
L’anno seguente è stata protagonista di Cicciabomba, una pellicola a cui hanno partecipato anche Anita Ekberg e Paola Borboni. Verso la metà degli anni Ottanta, ha portato al Festival di Sanremo, Amore stella. All’inizio degli anni Novanta ha recitato nell’opera teatrale: Omicidio a mezzanotte, mentre nel 1994 è tornata a Sanremo con Di notte specialmente. In seguito è stata impegnata con numerosi tour.
Lei è sempre stata un simbolo di forza il cui entusiasmo è contagioso. La sua vita privata però non è stata priva di ostacoli, infatti quando aveva solo 29 anni ha scoperto di essere talassemica e dunque dovrebbe fare trasfusioni di sangue ogni sei mesi. Un po’ di tempo fa poi le è stata fatta una diagnosi che l’ha messa duramente alla prova. Ecco i particolari.
Non vuole nascondere nulla
Al Corriere della Sera aveva rivelato di essere stata colpita da neoplasia maligna e di aver dovuto affrontare ben due interventi. Ha poi condiviso questo drammatico momento della sua vita anche in altre occasioni, a Verissimo ha spiegato di aver fatto la mammografia e l’ecografia, a seguito di quest’ultima le hanno fatto subito l’agoaspirato.
A Silvia Toffanin ha dichiarato che lei si sentiva bene e che quando le hanno comunicato che doveva operarsi ha chiesto perché. Si è un po’ impaurita solo quando le hanno telefonato suggerendole di andare in ospedale con suo marito, in quel caso si è fatta accompagnare, ma ha parlato da sola con il medico. Il tumore al seno le è stato diagnosticato in pieno lockdown, a ogni modo lei ha affrontato anche questa malattia ed è qui a raccontarla.