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Gossip e Tv

Rettore: “Un Natale acre, che dà la nausea” | Questa volta non è “sottovoce”

La cantante ha sempre avuto una passione per il Natale ma quest’anno le cose sono cambiate. Rettore ha espresso la sua delusione sui social network: le festività ormai hanno perso il loro sapore.

“Natale si abbandona sulla valle, tu stringimi le mani, io accenderò le stelle”. Così cantava Donatella Rettore dieci anni fa, quando per lei la festività era “un grande sogno”. Oggi molte cose sono cambiate e l’artista non ha potuto fare a meno di esprimere la sua delusione.

Rettore, lo sfogo della cantante (via Instagram)

Salita alla ribalta nei primi anni settanta, la cantante si è affermata come una delle più seguite e apprezzate nel panorama musicale italiano. È riuscita a conquistare il pubblico con la sua voce calda e il suo stile provocatorio e allo stesso tempo ironico. Rettore inoltre si è sempre contraddistinta per i suoi look, diventando una vera e propria icona.

La salita al successo

L’artista si è avvicinata molto preso alla musica. A soli 10 anni ha fondato il suo primo gruppo, chiamato I Cobra. Dopo aver conseguito la maturità ha deciso di lasciare la sua città natale, Castelfranco, per trasferirsi a Roma e inseguire i suoi sogni.

Ha pubblicato il suo primo singolo, intitolato “Quando tu”, nel 1974. Nello stesso anno si è esibita per la prima volta al Festival di Sanremo, con il brano “Capelli sciolti”. La svolta è arrivata alla fine del decennio con l’uscita di “Splendido Splendente” diventata in poco tempo un successo. Ancora oggi continua ad essere una delle sue canzoni più famose.

Nel 1980 è stata la volta di “Kobra”. Il singolo, con il suo testo ironico, l’ha portata in cima alle classifiche musicali. Nel corso degli anni la cantante ha saputo come stupire il pubblico con la sua musica e il suo stile spesso dissacranti.

Lo sfogo sui social

Nelle scorse ore l’artista – che recentemente è stata impegnata in un tour in giro per l’Italia – ha condiviso uno sfogo molto amaro. L’inverno si fa sempre più vicino e, se in passato Rettore a quest’ora sentiva già lo spirito natalizio, quest’anno la situazione è molto diversa.

(via Instagram)

“Oggi l’odore è acre, sangue, polvere da sparo, fango. Tutto per il predominio l’uno sull’altro, potere” ha affermato nella didascalia del suo post. L’attualità che viviamo si fa sempre più preoccupante, tra guerre e crisi, e l’artista ha dichiarato di avere la nausea per via di tutti i “reportage sulla violenza” ai quali assistiamo quotidianamente. Insomma, i tempi di “Natale sottovoce” sono tristemente finiti.

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