Bullismo: altro che sospensioni | Ecco come saranno recuperati i violenti

Il bullismo è una vera e propria piaga che può avere esiti terribili. Le proposte del ministro dell’Istruzione volte a punire i bulli, però, hanno fatto molto discutere. Ecco come pensa di recuperare gli studenti più violenti.

Siamo tutti d’accordo sul fatto che il bullismo sia una vera e propria piaga, che può avere esiti terribili. Un bullo, a scuola, probabilmente non ragiona sul peso delle sue azioni e delle sue parole. Ma gli studenti e le studentesse vittime di bullismo potrebbero restare traumatizzati da quanto vissuto.

Bullismo (fonte: Pexels) 30.11.2022 teresaventrone
Bullismo, le nuove proposte per recuperare gli studenti violenti (fonte: Pexels)

Sono diversi i casi di giovani ragazzi presi di mira dai bulli arrivati a commettere il suicidio, visto come l’unica soluzione per fermare il dolore e la mortificazione provati giorno dopo giorno. Il bullismo è un problema serio che deve essere affrontato con le misure adatte, puntando sulla sensibilizzazione e l’informazione e spiegando quali siano le sue conseguenze, in particolare a livello psicologico.

Lavori socialmente utili e umiliazione contro al bullismo: le parole di Giuseppe Valditara

In questi giorni le dichiarazioni del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara durante l’evento “Italia – Direzione Nord” hanno fatto molto discutere. Parlando di bullismo, il politico ha affermato: “Se ci si limita a sospendere per un anno, il rischio è che quel ragazzo vada poi a fare fuori dalla scuola altri atti di teppismo in riferimento al caso di un ragazzo che è stato sospeso in provincia di Varese proprio per atti di bullismo.

Secondo il ministro misure come questa non sarebbero abbastanza. Il rischio è che uno studente violento possa addirittura avvicinarsi alla microcriminalità, a detta sua. Per questo motivo, sarebbe molto più adatto “seguire” i ragazzi anziché sospenderli.

Proseguendo nel suo discorso, il ministro Valditara ha proposto lo svolgimento di lavori socialmente utili per gli studenti che vengono ripresi per atti di bullismo. Le sue parole sono state le seguenti: “Soltanto lavorando per la collettività, per la comunità scolastica, umiliandosi anche”.

Il politico ha esaltato l’umiliazione, come “fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità”. Le sue dichiarazioni non hanno avuto un buon riscontro e sono finite al centro della bufera sul web. Umiliare gli studenti non è certamente il modo migliore per dare loro una lezione. Si rischierebbe solamente di provocare traumi.

La proposta del ministro dell’Istruzione fa discutere

Il segretario nazionale della Flc Cgil Francesco Sinopoli non ha esitato ad esprimere la sua contrarietà. Secondo quest’ultimo, dalle parole del politico emerge una “visione arcaica e paternalistica” della scuola. Recentemente il ministro Valditara si è scusato per quanto detto.

Bullismo, Giuseppe Valditara (fonte_ Ansa) 30.11.2022 teresaventrone
Giuseppe Valditara (fonte: Ansa)

Come spiegato da lui stesso in una nota, i temi del bullismo e dell’istruzione sono caratterizzati da “un’urgenza” che sente molto forte. La foga lo avrebbe portato ad “utilizzare un termine sicuramente inadeguato”. L’umiliazione non sarebbe, quindi, la soluzione adatta. Resta comunque la proposta di lavori socialmente utili che comprenderebbero, per esempio, la pulizia delle aule al posto della sospensione.

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