Tre influencer che cambiano la bellezza | Il fascino della positività

Il giudizio degli altri, quello che spaventa, quello che ci porta a vivere secondo standard che non ci appartengono. Rompono gli schemi Adriana, Silvia e Carlotta, che condividono con noi il percorso per raggiungere la felicità.

Nel corso dei secoli, sono sempre esistiti canoni di bellezza più o meno specifici, il concetto è spesso cambiato insieme al periodo storico. Standard diversi, algoritmi per definire le proporzioni perfette…tutto sempre alla ricerca della “bellezza universale”. Ma, esiste davvero un concetto così rigido di bellezza?  Esistono dei criteri assoluti?

Il body positivity attraverso il viaggio di tre donne
“Ama il tuo corpo” l’accettazione di se stessi in una frase, ed il temuto metro utilizzato per misurare i tanto temuti cm in più sul nostro corpo – Foto da Pexels di Leeloo the First

Non ci siamo tutti trovati in situazioni di disaccordo nella vita, relativamente a qualcosa che a noi piaceva e agli altri no? Perché accettiamo quindi che la società imponga dei canoni di bellezza assoluti? Ci aiutano nel percorso di crescita ed evoluzione Adriana Bazgan, Silvia Amorosino e Carlotta Bertotti, tre giovani donne che attraverso la propria condizione fanno luce sulla realtà che vivono le persone con delle peculiarità estetiche che vanno oltre quello a cui siamo abituati.

Vitiligine, alopecia e nevo di Ota, la bellezza nella diversità e nella spontaneità, il body positivity in tre storie

Adriana Bazgan, 24 anni, content creator ed esperta in make-up, vive con serenità la sua vitiligine, condizione autoimmune caratterizzata da una depigmentazione a macchie della pelle. Adriana attraverso i suoi social, e grazie alle doti artistiche, ama mettere in risalto e giocare con la sua vitiligine, cercando di aiutare chi vive la stessa situazione, in modo naturale e trasmettendo un messaggio di positività ed auto accettazione.

Silvia Amorosino, 31 anni, designer, comincia a perdere i peli del corpo a 14 anni e a combattere con l’alopecia. “Priva di quegli attributi estetici femminili come i capelli e le ciglia”, Silvia, combatte inizialmente quello che le sta accadendo, cercando di nascondersi con parrucche e ciglia finte, fino a quando, un giorno, complice una calda giornata d’estate a Parigi, getta via la sua parrucca e con la condivisione ed il bisogno di aiutare gli altri, inizia il suo viaggio verso l’accettazione e l’amore per sé stessa.

Carlotta Bertotti, 22 anni studentessa e modella, vive una condizione rara con il “nevo di Ota”, poco conosciuta in Europa. Racconta di come camuffasse la voglia scura sul volto con del make-up e la macchia nell’occhio con delle lenti a contatto speciali, per sentirsi accettata. Durante una gita scolastica però, decide di mostrarsi ai suoi compagni rimuovendo ogni trucco, e alla reazione positiva degli stessi, comincia un nuovo cammino, esponendosi per rappresentare ed aprire la strada a chi, come lei, si sente diverso.

Adriana, Silvia e Carlotta raccontano il loro viaggio per il body positivity
Adriana, Silvia e Carlotta, bellissime, eleganti e sorridenti vivono con naturalezza la loro condizione – Foto da Instagram

Le tre giovani donne si sono raccontate durante una toccante intervista a Vogue, dove condividono paure, la sensazione di solitudine, l’isolamento che si vive quando si è, in qualche modo, diversi.

Ma parliamoci chiaro, osservando Adriana, Silvia e Carlotta, quello che vediamo noi non è diversità, ma bellezza, classe, eleganza e creatività. La spontaneità di vivere qualcosa che non si è scelto, la forza di dover combattere contro gli stereotipi, questa è bellezza universale. Questo è qualcosa che va preso d’esempio, che dovrebbe ispirare ogni giovane, essere sé stessi, contro ogni aspettativa ed imposizione sociale.

Ringraziamo le tre rappresentanti del mondo femminile per aver contribuito al movimento del body positivity e per il supporto sociale al quale hanno dato vita esponendosi pubblicamente, perché quello che facciamo può influire positivamente sulla vita degli altri.

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